Presentazione orale
Riassunto: La Convenzione sull’Inquinamento Atmosferico Transfrontaliero a Lunga Distanza (Long-Range Transboundary Air Pollution) ha rappresentato negli ultimi 25 anni lo strumento di maggior successo per la riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici in Europa. Tale convenzione ha tra i suoi obiettivi la protezione dell’ambiente dall’azione degli inquinanti atmosferici (SO2, NOx, precursori dell’ozono, metalli pesanti, composti organici persistenti) e la sua attuazione avviene mediante l’adozione di Protocolli di riduzione delle emissioni dei singoli Paesi. A partire dal II° Protocollo riguardante i composti dello zolfo (Oslo, 1994) i tassi di riduzione sono stati determinati secondo un approccio basato sulla selezione e mappatura dei recettori sensibili identificati sulla base del criterio del carico critico. Questo è definito come ’una stima quantitativa dell’esposizione ad uno o più inquinanti, al di sotto della quale non avvengono significativi effetti dannosi sugli elementi sensibili dell’ambiente, in accordo con le attuali conoscenze’. A tal fine è stato necessario predisporre una procedura articolata che prevede l’individuazione e quantificazione delle fonti, la determinazione delle ricadute e dei fenomeni di trasporto, la mappatura degli ecosistemi sensibili e l’individuazione delle aree di superamento (o eccedenza) del carico critico. Nell’ambito di questo processo la mappatura degli ecosistemi sensibili è realizzata in Italia dall’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e i Servizi Tecnici (APAT). Tale mappatura prevede l’acquisizione di un ampio database secondo modalità descritte in un Manuale predisposto dal Centro di Coordinamento Europeo ma il cui livello di approfondimento dipende dai dati disponibili presso i singolo Paese. Nel corso del 2004 l’APAT si è impegnata per un aggiornamento delle informazioni territoriali disponibili, al fine sviluppare una cartografia tematica inerente la sensibilità degli ecosistemi naturali alle deposizioni di composti ad azione acidificante e di composti dell’azoto. Le mappe ottenute evidenziano una scarsa sensibilità dei suoli forestali italiani alle deposizioni acide. Ampie porzioni del territorio, per lo più ecosistemi forestali, risultano invece sensibili agli apporti atmosferici di azoto. Tali osservazioni dovrebbero invitare ad un impegno per la riduzione delle emissioni di composti antropogenici e ad una gestione forestale attenta all’equilibrio dell’ecosistema.
Citazione: Bonanni P, Buffoni A, Silli V (2005). Deposizioni atmosferiche e protezione degli ecosistemi forestali: aggiornamento del database nazionale per la mappatura dei carichi critici per l’acidificazione e l’eutrofizzazione. In: V Congresso Nazionale SISEF “Foreste e società: cambiamenti, conflitti, sinergie“ (Università degli Studi di Torino, Grugliasco (TO) 27-29 Settembre 2005), Abstract-book, Contributo #c05.1.21. - [online] URL: https://congressi.sisef.org/?action=paper&id=1928