Presentazione orale
Riassunto: Gli arboreti da seme possono rispondere perfettamente a molteplici esigenze connesse con l’approvvigionamento di seme, infatti forniscono nello stesso tempo la qualità di materiali di base controllati, la necessaria diversità genetica, la riduzione dei rischi sul lavoro e dei costi di raccolta. Per specie di pregio, da arboricoltura da legno, può valere la pena investire sugli arboreti da seme. Nelle conifere tuttavia, in arboreti di semenzali, i tempi di attesa per produrre strobili in quantità conveniente possono essere molto lunghi, anche alcuni decenni. Si rende quindi necessario introdurre tecniche di stimolazione ed induzione della fioritura, maschile e femminile per aumentarne la produttività. Sono noti vari metodi di trattamento, anche sulla douglasia, ma mai sono stati sperimentati nelle condizioni ambientali del nostro paese. La diversa durata del foto- e del termo- periodo, la siccità estiva e vari altri fattori, anche genetici, possono infatti interagire in maniera differente con i trattamenti applicati. Si riportano i risultati di un test preliminare condotto in un arboreto di ’fratellastri’ di circa 28 anni di età. Tre discendenze sono state sottoposte per due anni a quattro trattamenti: 1) testimone non trattato, 2) semi-anellazione (girdling), 3) Ormoni (gibberellina, GA47), 4) combinazione tra i trattamenti 2) e 3). Di questi l’impiego di gibberellina ha maggiore effetto sulla fioritura maschile, l’anellazione su quella femminile, il metodo combinato è risultato il più efficiente nell’indurre la fioritura femminile.
Citazione: De Rogatis A, Ducci F (2005). Prove preliminari di induzione della fioritura in Douglasia (Pseudotsuga menziesii (Mirb.) Franco) in un arboreto da seme nell’Appennino toscano. In: V Congresso Nazionale SISEF “Foreste e società: cambiamenti, conflitti, sinergie“ (Università degli Studi di Torino, Grugliasco (TO) 27-29 Settembre 2005), Abstract-book, Contributo #c05.5.16. - [online] URL: https://congressi.sisef.org/?action=paper&id=1861